Stuzzicato da un attento lettore de Il Giornale, Vittorio Feltri ha parlato di quelle che saranno le sue “non vacanze”.
Ferie estive? No grazie. Il pensiero di Vittorio Feltri sul tema vacanze è piuttosto chiaro e viene esplicitato meglio nel suo ultimo editoriale. Rispondendo ad un lettore de Il Giornale, il noto giornalista ha spiegato che lui sia contrario a fermare la sua attività lavorativa per andare in spiaggia o per fare chissà quale altre attività e come preferisca dedicarsi alla propria professione e godersi altri piaceri.
Feltri dice no alle vacanze
Un lettore de Il Giornale ha scritto a Feltri per trovare sostegno e supporto per una situazione in famiglia relative all’andare in vacanza. L’utente ha messo in evidenza la sua problematica: “Sono ostaggio di mia moglie, che mi tiene al mare per un mese intero. Rientrerò a Milano dopo la metà di agosto. Ma delle ferie ne ho già abbastanza”, parte del commento del lettore.
Feltri, noto per la sua avversione alle ferie estive, ha quindi replicato tirando fuori un aneddoto di una sua vacanza, l’ultima fatta, che lo ha visto averne abbastanza in due giorni “della spiaggia, della sabbia, dell’acqua salata, del chiasso, della maleducazione dilagante nei luoghi di villeggiatura […]”. In questo senso il giornalista ha deciso di dire stop alle vacanze.
“Siccome soffrivo tantissimo lo stress da vacanza, che è un malessere alquanto diffuso che non affligge soltanto te e che comincia ancora prima di partire manifestandosi con uno stato di ansia, ho deciso, con buona pace dei sensi, di lavorare 365 giorni l’anno e di cancellare la parola ferie dal mio vocabolario”, ha sentenziato il giornalista.
I nuovi piaceri senza vacanza
Non andando in vacanza, il giornalista ha spiegato come passa il suo tempo oltre che lavorando: “Ho scoperto in questo modo la bellezza della città quando si svuota e diventa calma e silenziosa. Ogni anno attendo il momento in cui i milanesi si levano dalle scatole, liberando le strade dal traffico, per accalcarsi tutti sulle nostre coste, che si estendono per chilometri e chilometri, ma chissà perché ci si ritrova tutti nel medesimo km quadrato”. Feltri ha sottolineato come “Milano appare quasi diversa, trasfigurata, senza auto, pedoni, biciclette, monopattini, moto, scooter, camion, clacson, gente che corre, che viene e che va, che cammina freneticamente, che riempie i vagoni della metro e anche bar, locali, ristoranti, vie del centro, negozi. Questo è il periodo ideale per godersi la metropoli e riposare standosene comodamente a casa. Il risparmio economico peraltro è notevole. E questo è un vantaggio da non sottovalutare […]”.